Dalle ultime pagine del saggio di Zagrebelsky sulla lingua, sperando di voltare pagina:
Negli anni appena trascorsa è stata condotta vittoriosamente una battaglia semantica contro la dittatura del «politicamente corretto», accusato di conservatorismo, ipocrisia e perbenismo. I tabù linguistici sono tutti caduti. Perfino la bestemmia è stata «sdoganata» (Lingua Nostrae Aetatis) perché qualunque parola deve essere «contestualizzata» (LNAe). I contesti sono infiniti. Così ogni parola è infinitamente giustificabile. Il degrado è pervasivo, e ha contagiato anche chi non l’ha inaugurato e anzi, all’inizio, l’ha deplorato. Così, ci si è assuefatti. Ma il risultato non è stato una liberazione, ma un nuovo conformismo, alla rovescia.
Gustavo Zagrebelsky, Sulla lingua del tempo presente, 2010
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