mercoledì 15 giugno 2011

Dagli "extracomunitari" ai "vandali", la barbarie delle parole sulle pagine dei giornali

A proposito di quanto detto sulla Carta di Roma, si riporta qui di seguito il testo di una lettera inviata alla redazione di Repubblica Napoli (non pubblicata). La lettera risale allo scorso anno. La questione, però, purtroppo è sempre attuale.

Gentili redattori,

mercoledì 2 giugno, a pagina VII di Repubblica Napoli, ho letto l’articolo In campo contro il razzismo, che annunciava un’imminente iniziativa multietnica del Coni provinciale, la quale ha lo scopo di «favorire l’integrazione e dare un calcio al razzismo». Sarebbe bene, però, combattere i pregiudizi etnici non solo sui campi di calcio, ma anche sulle pagine dei giornali, cominciando dalla scelta e dalle sfumature delle espressioni usate.
A pagina II della medesima Repubblica Napoli, per esempio, nell’articolo I vigili presidiano la galleria Umberto – atti di vandalismo da 40 baby-calciatori, viene riferito che i vigilanti «oltre ad allontanare ambulanti, vandali ed extracomunitari» hanno dato informazioni ai turisti. Mi chiedo: come possiamo arginare i pregiudizi, se accostiamo così genericamente ‘vandali’ ed ‘extracomunitari’? Mi interrogo, d’altra parte, sulla bizzarra funzione di questi vigili: dunque, se nella galleria Umberto transitano, ad esempio, un turista giapponese, un professore sudafricano, una signora cinese, un ragazzino statunitense, un’imprenditrice svizzera, una studentessa neozelandese, un commerciante argentino, questi saranno tutti allontanati, in quanto tutti extracomunitari? Infine, perché scrivere di un «extracomunitario intenzionato a passare la notte in galleria»? Questa modalità di generalizzare e, allo stesso tempo, di specificare (ovvero, di etichettare) è insidiosa; date le circostanze descritte (‘persona che dorme all’addiaccio’) probabilmente si trattava di un ‘senzatetto’: non tutti gli extracomunitari, però, sono senzatetto, così come esistono tanti senzatetto comunitari (d’altro canto, «un comunitario intenzionato a passare la notte in galleria»: chi l’avrebbe mai scritto?).

Ringraziandovi per l’attenzione, vi invio i migliori saluti.

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