domenica 25 dicembre 2011

La città del presepe

[…] Napoli è bella davvero e sarà ancora più bella ai vostri occhi se siete disposti a un’estetica allargata. Le grandi famiglie del passato si sono fatte costruire palazzi dentro vicoli angusti, potendo scegliere tutt’altra collocazione: raffinati scorci barocchi fanno così da palcoscenico e quinta teatrale a precarie sistemazioni popolari. C’è chi si indigna, ma quella promiscuità è familiarità, compenetrazione. A Napoli è l’architettura stessa del palazzo – con la sua corona di bassi tutto intorno – a suggerire  che il signore preferiva vivere a stretto contatto con servitù, artigiani e bottegai; un po’ dei suoi modi venivano così assorbiti dal popolo, e un po’ della filosofia popolare entrava nel suo modo di essere.

AA.VV., Napoli e il Golfo – Guida Chat@win, Rizzoli 2010

martedì 6 dicembre 2011

Erranza dei poeti

a Branko Bošnjak

Kundera e Cortazar hanno preso la nazionalità francese.
Brodski ha ottenuto asilo negli Stati Uniti.
Nekrassov è in Germania,
Gomez in Spagna.
Gaston Salvatore, tedesco del Cile,
ha eletto domicilio
a Venezia.
Herbert Kuner è a Vienna, Ion Milosz a Malmoe,
Juan Octavio Prenz a Trieste.
Pentii Saarikoski ci ha confidato recentemente a Struga
che già da tre anni non vive più in Finlandia.
Marquez passa la maggior parte del suo tempo nell’aereo tra Messico e Parigi.

Due conclusioni s’impongono da sole:
o il mondo sarà ben presto popolato esclusivamente da emigrati,
o dovrà divenire l’unica patria universale degli uomini.

Izet Sarajlić, Qualcuno ha suonato, Multimedia Edizioni 2001 [traduzione di Sinan Gudžević e Raffaella Marzano]

sabato 3 dicembre 2011

Non basta un bell’albergo, pe’ fà passà ‘a nuttata

E Roma, dove vivi dal 1950?
«Un bell’albergo la nostra capitale, simbolo della burocrazia, incline all’immobilità, al compromesso, a virtù secondarie come l’estrema flessibilità (a volte anche dannosa). Polemiche a parte su “Roma ladrona”, gli italiani la vivono come una sorta di stanza di compensazione di equilibri e squilibri nazionali».

domenica 30 ottobre 2011

Nata sotto il segno di Napoli

Di che segno sarà Napoli? L’aggressivo, ingenuo Ariete, o il troppo semplice Toro, no di sicuro; il silenzioso Cancro men che meno, la controllata, linda Vergine è da escludere, la Bilancia perfettina certo no. Il simbolo Scorpione è troppo introverso, il Sagittario poco furbo, il Capricorno rigido, l’Acquario freddo, distaccato. Napoli forse è al 50% Gemelli (comunicativa, teatralità, astuzia, ironia), al 40% Pesci (musica, sentimento, tenera passione, lamento) e al 10% Leone (orgoglio, luminosità, sole caldo del cuore).

D – la Repubblica, 29 ottobre 2011, p. 225

giovedì 13 ottobre 2011

Uno spazio, doppi (e tripli) eventi

A Napoli oggi hanno inizio, contemporaneamente, il Napoli Film Festival e l’artecinema; il primo durerà fino a martedì, il secondo fino a domenica. Intanto domani e dopodomani si terranno anche le serate conclusive del Napoli Teatro Festival. Tre eventi di rilievo e sempre piuttosto attesi si svolgono, dunque, quasi in concomitanza. Non è la prima volta che accade una cosa del genere. Succede così in tutte le grandi città: vedi Roma, vedi Milano – si replicherà. Ma a Napoli i festival non sono propriamente all’ordine del giorno: come dire, o tutto o niente. Ben venga, certo, la ricchezza delle prossime serate. Però (c’è un però) perché non evitare le sovrapposizioni? Perché non distribuire le offerte (e l’assenza di noia per i residenti, la possibilità di lavoro per le strutture ricettive) lungo il corso, se non dell’anno, almeno delle settimane? Semplice coincidenza o precisa volontà?

M.L.P.

martedì 4 ottobre 2011

Napoli milionaria. E celebrativa, sferzante o illuminante?

Il reportage “Napoli milionaria” di Emiliano Fittipaldi (l’Espresso, n° 40 anno LVII – 6 ottobre 2011) che funzione ha? Rilanciare l’immagine della città? Ironizzare sui personaggi intervistati? Mettere in luce i contrasti sociali? Nei commenti di Paolo Macry e Angelo Lomonaco sul Corriere del Mezzogiorno (2 ottobre 2011) l’intento di Fittipaldi è letto come elogiativo. Eppure non sembra proprio così e lo spirito non risulta chiaro. Al confronto, l’articolo di Sara Ficocelli, “Napoli. Bellezza indomita” appariva più limpido e pragmatico.

Due città, un’identità

La mia cittadinanza è spartita fra Napoli, dove sono nata, e Roma, dove sono cresciuti i miei figli, e ritengo quindi di essere imparziale quando calcolo che, malgrado le calamità immense che l’affliggono, Napoli non ha compiuto un sacrifizio pari a quello che è stato imposto a Roma: la rinunzia alla propria identità. […]
Causa ed effetto di quella decadenza si identificavano, del resto, in uno stesso fenomeno: l'esodo verso Roma di buona parte del cosiddetto gran mondo.

Elena Croce, Due città, Adelphi 1985

sabato 1 ottobre 2011

Là-bas – Educazione criminale: la prima napoletana


La prima, i premi, la produzione. Domenica 2 ottobre 2011, alle ore 22.00 presso il cinema La Perla (via Nuova Agnano 35) verrà presentata la prima napoletana del film Là-bas – Educazione criminale diretto da Guido Lombardi. La serata è a ingresso libero ed è organizzata da Figli del Bronx di Gaetano di Vaio, in collaborazione con l’associazione culturale Movies Event, nell’ambito degli eventi di Venezia a Napoli – Il cinema esteso. Alla proiezione del film saranno presenti il regista Guido Lombardi, l’attore protagonista Kader Alassane Abdou, tutti gli attori coprotagonisti, i produttori e coloro che hanno collaborato alla realizzazione del film.

sabato 3 settembre 2011

Centri di detenzione e case di lusso: così vicini, così lontani

 
Sull’Espresso di questa settimana (n° 36 anno LVII – 8 settembre 2011), l’accostamento straniante di alcune immagini: a sinistra, in alto, le brande e i lavandini intasati del centro di detenzione per bambini migranti di Lampedusa; a destra, a pagina intera, l’interno di una camera da letto in arte povera (di povero c’è solo lo stile: la casa appare assolutamente di lusso).
L’inchiesta esclusiva di Fabrizio Gatti, “La prigione dei bambini” (pp. 34-38), il cui incipit suona: «Non dorme nessuno stanotte», finisce con il risaltare ancor più (o in parte essere privata di forza?) a contrasto con la pubblicità di un’azienda che produce letti (p. 39), il cui pay-off echeggia: «dormire bene vivere meglio». Risalto o indebolimento che sia, l’effetto, certo, è disturbante.

M.L.P.



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giovedì 1 settembre 2011

martedì 23 agosto 2011

Speciale Ustica, Ustica speciale


Alla vigilia di San Bartolomeo, patrono dell’isola che sarà festeggiato con luminarie e fuochi a mare, riserviamo uno spazio speciale a Ustica, un luogo in cui è facile sentirsi subito a proprio agio, per le bellezze naturali in cui si viene immediatamente immersi (in senso letterale: basta fare un tuffo in acqua per essere accolti in un attimo dai pesci più vari) e per il calore dei suoi abitanti (in senso non letterale, ma con un pensiero alla gentile ospitalità).


In tempo di crisi


lunedì 22 agosto 2011

Partenope per chi non parte: cinema al Poggio


Lo sfondo del Vesuvio, l’aria ventilata, lo schermo nel laghetto, il pubblico attento, il prezzo accessibile (4 euro), l’orario comodo (21.10), la facile possibilità di parcheggio sono alcuni dei punti di forza di “accordi @ DISACCORDI”, la rassegna napoletana di cinema all’aperto che con l’estate 2011 è giunta alla XII edizione. Anche quest’anno lo scenario è il Parco del Poggio di Capodimonte e la direzione artistica è naturalmente firmata da Pietro Pizzimento, un volto noto ai cinefili partenopei, legato in anni passati alle retrospettive del vecchio Centro Culturale Giovanile (via Caldieri) e successivamente al cineforum del Vittoria (via Piscicelli).

La letteratura che va dove La Porta la lingua

Prendendo spunto dal libro di Igiaba Scego La mia casa è dove sono, sul Sole 24 ORE di ieri Filippo La Porta è tornato a parlare di “letteratura migrante. È tornato, perché il critico più volte si è espresso sull’argomento, come nel recente saggio Meno letteratura, per favore!. In particolare sulla lingua degli scrittori migranti, La Porta è intervenuto nel 2007 a pordenonelegge.it, nell’ambito degli incontri ideati da Enzo Golino e riuniti sotto il titolo-domanda “Che lingua fa?”.
Di seguito riportiamo il resoconto dello specifico dibattito “La lingua dei migranti”(1), a cui, insieme con La Porta, hanno partecipato Amara Lakhous e Daniel Samba.

martedì 9 agosto 2011

Raffaele La Capria: il «poetico litigio» tra Napoli e i suoi scrittori

Nonostante la dichiarata ritrosia a parlare di Napoli, dovuta a una sorta di pudore e rispetto, Raffaele La Capria si è espresso recentemente sul luogo delle sue origini e dei suoi sporadici ritorni, in un articolo intenso ed erudito per il Corriere della Sera. Tra i vari spunti offerti, l’autore ha anche messo in luce il «poetico litigio» tra la città e i suoi scrittori.
Sui narratori napoletani, in particolare su quelli di ultima generazione, La Capria aveva già ricevuto una sollecitazione da Chiara Gamberale, nella videointervista per “io.scrivo”, corso di scrittura dello stesso quotidiano (n° 17 del 18 luglio 2011): La Capria non ha voluto indicare alcun giovane autore da lui particolarmente amato, ma si è pronunciato in generale sulla condizione di chi scrive a Napoli.
Riportiamo di seguito il passaggio in questione della videointervista.

giovedì 4 agosto 2011

I motivi dell'indignazione: cercate e troverete

Ai giovani dico: guardatevi attorno, e troverete gli argomenti che giustificano la vostra indignazione, il trattamento riservato agli immigrati, ai sans papiers, ai rom. Troverete situazioni concrete che vi indurranno a intraprendere un'azione civile risoluta.
            Cercate e troverete!

Stéphane Hessel, Indignatevi!, add 2011 [Indignez-vous!, Indigène 2010]

venerdì 8 luglio 2011

La normalità del razzismo

La parola che più di ogni altra rappresenta forse il lessico del razzismo democratico, è «extracomunitario». Per capire quanto sia mistificatorio l’uso che si fa di questa parola basta leggere una guida dell’Italia per turisti molto venduta, nella versione in lingua inglese. Qui viene spiegato che in Italia con questo termine si indicano gli stranieri che hanno commesso reati.

Paolo Beni e Filippo Miraglia, La normalità del razzismo (introduzione al libro di Giuseppe Faso, Lessico del razzismo democratico. Le parole che escludono, Derive Approdi 2008)

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martedì 5 luglio 2011

I vulcani di rifiuti


Il pattume di Leonia a poco a poco invaderebbe il mondo, se sullo sterminato immondezzaio non stessero premendo, al di là dell’estremo crinale, immondezzai d’altre città, che anch’esse respingono lontano da sé montagne di rifiuti. Forse il mondo intero, oltre i confini di Leonia, è ricoperto da crateri di spazzatura, ognuno con al centro una metropoli in eruzione ininterrotta. I confini tra le città estranee e nemiche sono bastioni infetti in cui i detriti dell’una e dell’altra si puntellano a vicenda, si sovrastano, si mescolano.

Italo Calvino, Le città invisibili, 1972

sabato 2 luglio 2011

Essere Paolo Nori, introdurre Giuseppe Faso, contro le parole parassite


Uno stralcio di Essere, l’introduzione che Paolo Nori ha scritto al libro di Giuseppe Faso, Lessico del razzismo democratico. Le parole che escludono (Derive Approdi):


[…] La prima volta che sono andato in Russia, nel 1991, io il russo non l’avevo mai parlato, con dei russi, l’avevo solo studiato sulle grammatiche e su qualche testo classico, come la Donna di picche, di Puškin, che era il testo da preparare per la prova finale del primo anno e il cui inizio, Odna dy igrali v karty u konnogvardejca Narumova, Dolgaja zimnjaja no’ prošla nezametno eccetera eccetera, lo sapevo a memoria. E a memoria sapevo dei pezzi interi, per esempio quello in cui si diceva che Saint Germain mog raspolagat’ bol’šimi den’gami, poteva disporre di forti somme di denaro.

mercoledì 22 giugno 2011

Italiani nel mondo: 150 anni di unità e di emigrazione


Anche gli italiani sono migranti e anche gli italiani all’estero contribuiscono all’unità del nostro Paese: questi i due messaggi lanciati ieri, durante la presentazione del Rapporto Italiani nel mondo 2011, promosso dalla Fondazione Migrantes e curato da Delfina Licata e Franco Pittau(1). Nell’anno in cui si celebrano i 150 anni dell’Italia unita e nei mesi in cui tanto accesamente si discute di migrazione, non è retorico evidenziare la situazione dei nostri connazionali all’estero, fondata su un passato di sofferenze e su un presente in cui non si perde il sentimento dell’italianità.

lunedì 20 giugno 2011

In treno: parmigiane e napoletane

– Vi ricordate quando si faceva il ragù, ci si svegliava la domenica all’alba?
– Eh!
– …
– …
– Ma voi, per esempio, la fate spesso la parmigiana?
– No, e chi se la può mangiare più! La faccio così, una tanta.

giovedì 16 giugno 2011

La presentazione del Glossario EMN Migrazione e Asilo


Il Glossario EMN Migrazione e Asilo è stato presentato ieri a Roma, in tre diversi luoghi e momenti. L’incontro di apertura si è tenuto presso lo Spazio Europa di via IV Novembre, definito dai relatori(1) «porta dell’Europa in Italia», ed è stato seguito da un pubblico giovane e numeroso. Tra gli intervenuti, Antonio Ricci ha evidenziato le varie difficoltà nel tradurre i termini che riguardano la migrazione: un’espressione che in una lingua è neutra, in un’altra può essere connotata (per lo più negativamente), com’è il caso di irregular migrant in inglese e di migrante irregolare in italiano. Oppure una locuzione può assumere significati diversi in ciascun Paese, come ad esempio immigrazione circolare. O ancora, il termine rimpatrio, usato nella nostra legislazione nazionale, in ambito europeo è sconsigliato: a esso è preferibile ritorno. Ricci ha citato, infine, il caso della Norvegia e della Svizzera, concordi nell’essere definite ‘Paesi non comunitari’, ma attente a non voler essere etichettate come ‘Paesi terzi’, avendo libera circolazione nell’Unione europea.

Il Glossario EMN Migrazione e Asilo: trecento termini, plurilinguismo, fonti

Come si dice ‘rifugiato’ in inglese? E in francese, greco, portoghese? E cosa significa, precisamente, in italiano? Chi l’ha stabilito? Da oggi, per rispondere a queste domande, basta consultare il Glossario EMN Migrazione e Asilo. Trecento termini, plurilinguismo e fonti giuridiche internazionali costituiscono la forza di questo strumento unico nel nostro Paese, che finalmente fornisce la traduzione delle parole della migrazione, nelle diverse lingue degli Stati comunitari. Una comunicazione puntuale e priva di equivoci è naturalmente lo scopo del Glossario.

mercoledì 15 giugno 2011

Dagli "extracomunitari" ai "vandali", la barbarie delle parole sulle pagine dei giornali

A proposito di quanto detto sulla Carta di Roma, si riporta qui di seguito il testo di una lettera inviata alla redazione di Repubblica Napoli (non pubblicata). La lettera risale allo scorso anno. La questione, però, purtroppo è sempre attuale.

Gentili redattori,

mercoledì 2 giugno, a pagina VII di Repubblica Napoli, ho letto l’articolo In campo contro il razzismo, che annunciava un’imminente iniziativa multietnica del Coni provinciale, la quale ha lo scopo di «favorire l’integrazione e dare un calcio al razzismo». Sarebbe bene, però, combattere i pregiudizi etnici non solo sui campi di calcio, ma anche sulle pagine dei giornali, cominciando dalla scelta e dalle sfumature delle espressioni usate.

martedì 14 giugno 2011

Cavia ferita in libreria

Una buona notizia: qualcuno ha cercato un testo di cui qui si è parlato. Una cattiva notizia: quella che segue.

Napoli, Feltrinelli, piazza Garibaldi

– Buonasera, sto cercando Ferito a morte di La Capria. Sullo scaffale, sotto la <L> non c’è.
– Controllo subito. Com’è il titolo, La cavia?

Terry Gilliam a Napoli con la sua Wholly Family: i favorevoli e i contrari

Napoli, si è detto, è una città che naturalmente si fa raccontare. Quale può essere, però, lo stile per narrarla? Quale punto di vista, quali elementi del suo groviglio possono essere scelti per rappresentarla?
Attualmente è nelle sale e sul sito della pasta Garofalo The Wholly Family, il cortometraggio di Terry Gilliam ambientato nel centro storico della città (e in uno spazio onirico). I pareri al riguardo, còlti nei commenti dopo la proiezione al cinema e sulle pagine dei social network, sono discordanti. Di seguito la sintesi di alcune osservazioni a favore e contrarie.

lunedì 13 giugno 2011

La Carta di Roma: il rispetto dei migranti, a parole e quindi a fatti

A giudicare dal linguaggio di buona parte dei giornali e siti di informazione (di qualsiasi gruppo e orientamento politico), le indicazioni contenute nella Carta di Roma non sono ancora padroneggiate (o conosciute?) da chi nel nostro Paese gestisce le notizie. Ad esempio, parole come immigrati, migranti, rifugiati, extracomunitari, clandestini vengono alternate con disinvoltura, inconsapevolezza, come se si trattasse di ovvi sinonimi o termini interscambiabili. Eppure, il Protocollo deontologico concernente richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti (meglio noto, appunto, come Carta di Roma) si è espresso chiaramente al riguardo.

venerdì 10 giugno 2011

Traduzione alla Lettera (Internazionale)


La presentazione di Lettera Internazionale, tenutasi mercoledì presso la Società Dante Alighieri di Roma, è stata l’occasione per approfondire uno dei temi cari alla rivista, quello della traduzione. Tema caro, perché il trimestrale diretto da Biancamaria Bruno si nutre principalmente di testi tradotti, inediti in italiano. La rivista stessa è parte di un progetto plurilingue e pluriculturale nato nel 1984 dall’idea del cecoslovacco Antonin Liehm e che ancora oggi attraversa l’Europa, grazie alla pubblicazione dell’edizione danese, rumena, spagnola, tedesca, ungherese e, appunto, italiana. La traduzione, però, non interessa le varie redazioni tra loro: ciascuna edizione opera in autonomia, i testi prescelti sono diversi, ma tutti i collaboratori agiscono nell’obiettivo comune di promuovere il dialogo tra le varie culture del mondo «attraverso la diffusione di una letteratura e di una saggistica di alto livello».

giovedì 9 giugno 2011

Letteratura, musica e teatro a Napoli: progressi o regressi in cinque anni?

Nel 2009, per i tipi berlinesi di Reimer, è uscito un volume su Napoli, indagata dal punto di vista culturale, antropologico, politico, sociale e urbanistico, dal 1400 al presente. Si riporta qui di seguito la traduzione in italiano del paragrafo sulla letteratura, la musica e il teatro contemporanei (un po’ datato – i riferimenti risalgono al 2006 – ma altrimenti non facilmente reperibile):

La cultura, a Napoli, non vive un periodo facile, almeno dall’inizio del nuovo millennio e secondo la percezione dei suoi protagonisti. Alla fine di ottobre 2004 il filosofo Aldo Masullo, dalle pagine del Mattino, il principale quotidiano della città, ha lanciato un appello significativo, «Salviamo Napoli», che ha riscosso una vasta eco mediatica ed è diventato lo slogan del cosiddetto, controverso Manifesto degli intellettuali: gli uomini di cultura partenopei hanno mosso un’accusa contro il degrado della società civile – che si rifletterebbe anche in ambito creativo – e contro il mancato coinvolgimento degli intellettuali nelle questioni fondamentali per la città.

Par condicio (per evitare tensioni)

Politica senza politeness e senza lettere

mercoledì 8 giugno 2011

Disservizi alle Poste: un problema (non) antico

Varavo mnogo je toga u Rimu i italskoj zemlji,
   Ama varaviji sveg strančev u poštu je nad.
Radi u Rimu šta hoćeš, a pisama pisati nemoj,
   Kockaj se, kurvaj se, pij – tu je izvesniji ždreb.
Jer ćeš se, inače, zalud, po povratku svome iz Rima,
   Mnogome znaniku svom kleti da pisa mu ti.
Kikeron Atiku piše, da vest je o Kajsara smrti
   Stigla na germansko tlo ravno na deseti dan.
Tako, do Rajne od Rima u doba republike rimske
   Pošta je imala put stotinu milja na dan.
Danas od Rima do Rajne republike italske pošta
   Luta po mesec po dva slabo kad svršivši put.
Ti što se pismu iz Rima veseliš i nadaš te čekaš,
   Nad ti je zaludan, znaj, pismo je pojeo put.
Zaman bi danas Odisej sa italskog tla Penelopi
   Poslao jav da je živ: pre bi joj stigao sam.

Molte ne vedi chimere a Roma e sull’italico suolo,
   Ma la più grande, straniero, sta nell’affidarsi alla posta.
Fa’ quel che vuoi a Roma, ma lettere non scrivere mai:
   Va’ a puttane o bevi o gioca a carte, a lotto,
Se non vuoi giurare invano, al tuo ritorno da Roma,
   Ad ogni amico che hai di avergli scritto da Roma.
Cicerone ad Attico scrive che la notizia della morte di Cesare
   Giunse in germanico suolo in una decina di giorni.
Quindi da Roma al Reno, viaggiava la posta romana,
   Se il calcolo non inganna, cento miglia il giorno.
Oggi da Roma al Reno la posta italiana ci mette
   Uno o due mesi, talvolta non giunge affatto.
Tu che gioisci in attesa della lettera scritta da Roma,
   Ricrediti: vana speranza, la lettera s’è persa per strada.
Vano sarebbe che oggi a Penelope scrivesse da Roma
   D’essere vivo Ulisse: ben prima arriverebbe lui.

Sinan Gudžević, Rimski epigrami, 2001 [Epigrammi romani, 2006, traduzione di Sinan Gudžević e Raffaella Marzano per Multimedia Edizioni]