mercoledì 22 giugno 2011

Italiani nel mondo: 150 anni di unità e di emigrazione


Anche gli italiani sono migranti e anche gli italiani all’estero contribuiscono all’unità del nostro Paese: questi i due messaggi lanciati ieri, durante la presentazione del Rapporto Italiani nel mondo 2011, promosso dalla Fondazione Migrantes e curato da Delfina Licata e Franco Pittau(1). Nell’anno in cui si celebrano i 150 anni dell’Italia unita e nei mesi in cui tanto accesamente si discute di migrazione, non è retorico evidenziare la situazione dei nostri connazionali all’estero, fondata su un passato di sofferenze e su un presente in cui non si perde il sentimento dell’italianità.
Prendendo le mosse dalla copertina del Rapporto, Delfina Licata si è soffermata sulla simbologia del giallo: il giallo indica la luce (e, in questo senso, la pubblicazione vuole fare luce su dati non sempre noti), il calore (dimostrato da tutti i collaboratori in sei anni di attività) ed è propriamente un colore, uno dei sette dell’arcobaleno (riferimento, questo, alla varietà dei contributi e alle tante sfaccettature dell’argomento).
Il volume è formato da 46 interventi di 52 autori, per un totale di 512 pagine. Nella prima parte, “Flussi e presenze tra storia e attualità”, oltre a numerosi dati sono presenti due approfondimenti su due specifiche realtà, l’Umbria e la Basilicata. Nella seconda parte, “Aspetti socio-culturali”, sono riportati, tra gli altri, dati sui nostri studenti all’estero: gli universitari continuano a prediligere come mèta la Spagna; i liceali, invece, per primi si stanno dirigendo verso Russia, India e Cina. La terza parte è dedicata agli “Aspetti religioso-pastorali”, con cenni anche a Radio Vaticana. Nella quarta parte, “Aspetti socio-economici”, quest’anno si è deciso di analizzare la figura degli operatori della cooperazione internazionale allo sviluppo. La quinta parte, “Approfondimenti tematici”, è particolarmente ricca e varia: per esempio, è introdotto il concetto dei ‘profughi militari’, in relazione ai 45.000 italiani che dopo l’8 settembre 1943 si sono riversati in Svizzera, nel Canton Ticino e nei cantoni limitrofi; oppure sono passate in rassegna le parole dell’emigrazione nelle canzoni e nei versi poetici, tutte incentrate sui temi del lavoro, del sacrificio, della nostalgia. Nella sesta parte sono raccolti gli “Allegati socio-statistici”.
I materiali della presentazione e la scheda, l’indice, l’introduzione e gli allegati del Rapporto sono consultabili qui.

Manuela Lo Prejato

Note
(1) Il Rapporto (il VI in ordine di pubblicazione) è stato presentato ieri mattina a Roma, presso l’Auditorium di via Rieti. Dopo la proiezione del video introdotto dal dott. Stefano De Martis (direttore delle News di TV2000), si sono alternati gli interventi della dott.ssa Delfina Licata (capo redattore del Rapporto Italiani nel mondo), del dott. Piergiorgio Sciacqua (co-presidente dell’EZA), del dott. Alberto Tafner (presidente dell’associazione Trentini nel mondo), del cons. Marilina Armellin (capo ufficio IV della Direzione generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie – Ministero Affari esteri), del mons. Giancarlo Perego (direttore generale della Fondazione Migrantes), coordinati dal dott. Franco Pittau (referente scientifico Caritas/Migrantes).

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