martedì 23 agosto 2011

Speciale Ustica, Ustica speciale


Alla vigilia di San Bartolomeo, patrono dell’isola che sarà festeggiato con luminarie e fuochi a mare, riserviamo uno spazio speciale a Ustica, un luogo in cui è facile sentirsi subito a proprio agio, per le bellezze naturali in cui si viene immediatamente immersi (in senso letterale: basta fare un tuffo in acqua per essere accolti in un attimo dai pesci più vari) e per il calore dei suoi abitanti (in senso non letterale, ma con un pensiero alla gentile ospitalità).


Come arrivare. D’estate l’isola è collegata dall’Ustica Lines con Napoli, Trapani e Palermo (con quest’ultima anche d’inverno), oltre che con Favignana e Levanzo; i viaggi non vengono effettuati tutti i giorni della settimana: controllate i giorni di partenza a seconda del mese prescelto. La Siremar collega invece Ustica con la sola Palermo, tutti i giorni della settimana e per tutto l’anno.


Come spostarsi. L’isola si estende per 3,5 chilometri in lunghezza e per 2,5 chilometri in larghezza. Consultando una mappa, vedrete che molti spostamenti sono fattibili a piedi (considerate però le salite, per esempio dal porto al centro o dal centro alla necropoli). Altrimenti, per le tratte più lunghe (per esempio dal centro alla contrada dello Spalmatore), potete prendere i miniautobus che passano per il porto, il centro, il Comune, via Tramontana, via Punta Spalmatore, via San Paolo: in poche parole, per tutti i punti principali dell’isola; i biglietti costano 1 euro e valgono 90 minuti se acquistati prima di salire a bordo (per esempio all’edicola o al tabaccaio in centro), altrimenti costano 1,40 euro e valgono per una sola corsa se comprati a bordo. In alternativa, potete noleggiare uno scooter presso una delle varie agenzie preposte.


Dove dormire. Per l’alloggio, potete affittare un appartamento online attraverso la Mediterraneo Travel o rivolgervi all’Ustica Tour, che vi potrà aiutare nell’organizzazione di tutta la vacanza. Potete trovare in Rete altre case o cercare i numeri di telefono di privati. Se invece preferite un albergo, ne trovate di semplici e curati in centro, come l’Hotel Clelia, oppure di più ampi e attrezzati, lontani dalla zona abitata, come l’Hotel Diana. In alternativa, potete optare per una vacanza di tutta natura, per esempio all’agriturismo Hibiscus, presidio Slow Food. La scelta preventiva che dovete comunque fare è se orientarvi sulla tranquillità della campagna (zona Tramontana, Spalmatore, San Paolo) o sulla funzionalità del centro.


Dove fare la spesa. Attorno a piazza Umberto I, la piazza centrale dell’isola, trovate tutto quello che vi occorre, dai minimarket ai forni. Fate però attenzione alla domenica e ai giorni festivi, quando i negozi sono chiusi o rispettano orari ridotti. La mattina, sempre in piazza, potete inoltre comprare il pesce fresco.


Dove comprare prodotti tipici e souvenir. A pochi passi dal Comune, in via Petriera, trovate Specialità di Maria Cristina Natale – Antiche ricette usticesi, un laboratorio e il piccolo banco vendita dell’anziana signora, la quale potrà farvi felici con salse (per esempio con ricciola o alalunga), specialità di mare (come tonno al naturale o sott’olio), prodotti della terra (ad esempio lenticchie o caponata di melanzane), marmellate (di fichi, arance amare, limone e molte altre, sino alla confettura di cipolle) e dolcetti (come le cascatelle). Se invece amate l’oggettistica, in particolare con decorazioni o a forma di pesce, non perdetevi Cosecosì, al largo Padiglione, a due passi dalla piazza centrale.


Dove prendere un caffè, una granita, un gelato, un arancino, un cannolo. Se siete amanti di brioche e cornetti in tutte le creme, allora fate colazione al bar Centrale, in piazza Umberto I, dove potrete assaggiare farciture dalle più tradizionali (cioccolato o crema gialla) alle più tipiche (crema di ricotta, di pistacchio o di anguria). Per mangiare i migliori gelati e granite dell’isola, non vi perdete il bar-gelateria Sabrina, a pochi passi dalla piazza, sulle scalette verso il porto: anche qui, oltre ai gusti tradizionali, potete assaggiare cioccolato fondente, biscotto o stracciatella alla nocciola per i gelati; cannella, anguria o gelsi per le granite. Se invece volete mangiare arancini e cannoli extra-large, andate allora nella gastronomia-trattoria alla destra della chiesa (guardando la chiesa), sempre nei pressi della piazza centrale.



Dove cenare. Nella stessa gastronomia-trattoria, potete consumare (o portare a casa, se lo preferite) anche altri piatti tipici: parmigiana di melanzane, involtini di melanzane, lasagna di tonno e funghi, frittata di fave o semplici insalate. Al ristorante Umberto, nell’omonima e solita piazza, vi consigliamo come antipasto le polpette di pesce, come primo gli spaghetti Giulietta e come secondo la frittura mista. Da Bruschetto (stessa piazza e, è il caso di dirlo, stesso mare) non perdete gli spaghetti con pesto all’usticese. Se poi oltre al gusto volete soddisfare anche la vista, un posto che vi lascerà ammirati è l’Ailanto, nella contrada Falconiera, a nord-est dell’isola, raggiungibile a piedi oltre il Comune; il mercoledì e venerdì, dietro prenotazione per minimo due persone, potete mangiare un ottimo e abbondante cous cous di pesce: se il vostro budget è limitato, limitatevi a questo piatto (circa 30 euro a persona); altrimenti, provate anche gli antipasti, a questo punto senza badare a spese (oltre 50 euro a persona).


Dove andare a mare. Se cercate tranquillità, avventuratevi per esempio sugli scogli del Villaggio dei pescatori. Altrimenti, dirigetevi verso lo Spalmatore e la riserva naturale, in particolare – da est a ovest – verso gli Scogli piatti (comodi e facilmente accessibili), Cala Sidoti (spiaggia di sassi), l’Acquario (altra spiaggia di sassi, con annessa pedana in cemento, più ampia di Cala Sidoti), la Piscina naturale (la cui conformazione corrisponde al nome). Per scoprire, però, le grotte e gli scogli più suggestivi, un giro dell’isola in barca è obbligatorio; provate a farvi accompagnare, per esempio, da Giuseppe il barcaiolo, che sul suo gozzetto vi stupirà con manovre da maestro nelle grotte dagli accessi più impervi. In ogni caso, per il mare a Ustica, tenete a mente tre cose: mettete in valigia scarpette da scoglio e maschera (le spiagge sono pochissime, i pesci invece tantissimi); assolutamente non provate a pescare (dal 1987 l’isola è prima riserva marina in Italia: la pesca è consentita solo in alcuni punti e solo ai professionisti locali in possesso di autorizzazione); se amate le immersioni, questo è il vostro posto.


 




Quali siti visitare. Per onorare anche la storia, concedetevi una visita alla necropoli, presso la Cala del Camposanto, e una al villaggio preistorico, presso i Faraglioni.


Cosa fare al tramonto. Dal pomeriggio e sino alle 20.30, con soli 3 euro potete bere Warsteiner e mangiare olive, noccioline e crostini (ottima la salsa di cipolle) all’happy hour del Carpe diem (largo Padiglione). Infine, non lasciate l’isola se prima non avete visto il tramonto al faro (Punta Spalmatore), magari bevendo qualcosa alla Rosa dei venti.


M.L.P.

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