Anche
nel mondo fantastico delle App e dei giochi virtuali Napoli finisce ingabbiata
nello stereotipo della città di malaffare, di imbroglioni piccoli e grandi.
L’ultimo segnale arriva dal mondo dell’Iphone sul quale va di moda (in tutto il
mondo) una App che si chiama «iSmuggler».
Letteralmente
significa «contrabbandiere» ed è, naturalmente, ambientata nel mondo illegale
delle casse di sigarette. Secondo voi dove è ambientata la storia? A Napoli,
naturalmente. Anzi, tra Napoli e Tirana, per la precisione.
Paolo
Barbuto, La App del contrabbando?
Ambientata a Napoli, Il Mattino, 6 settembre 2012
È da
notare che Pier Paolo Pasolini, in un famoso trattato pedagogico su Napoli, Gennariello, dipingeva i napoletani come
rappresentanti di un’antica tribù, i loro gesti erano frutto non di un volgare
e corrotto scambio monetario, ma di uno scambio di antichissimo sapere. Disse,
infatti: a Napoli anche se ti rubano un portafoglio è uno scambio di antico
sapere.
[…]
Pasolini in realtà è in buona compagnia, perché in tanti hanno contribuito a
fondare quella che si può chiamare «categoria dell’eccezionalità». A Napoli
ogni cosa che accade è eccezionale, perché qui vige uno statuto particolare, o
Inferno o Paradiso. Questa enfasi sulla di creatività dei napoletani (ma non
solo), nel tempo non ha fondato un serio sguardo di condanna, ma assuefazione e
tolleranza diffusa.
Antonio
Pascale, Il tour autolesionista di Napoli
illegale, Il Corriere della Sera, 8 settembre 2012
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