martedì 28 febbraio 2012

Lo scimmiottamento molesto e ignorante

Diverso, molto diverso, è il caso in cui si pretenda di fare i napoletani, quasi che fosse un diritto universale e inalienabile, senza avere la minima idea del problema, e comunque pretendendo di risultare simpatici, o almeno graditi, per lo sforzo compiuto, agli stessi napoletani, quelli veri. Io ricordo le smorfie di disappunto che si disegnavano sul volto di mio padre allorché, in televisione, sentiva cantare «in napoletano» qualche artista non napoletano. Il massimo del fastidio glielo procurava la difficoltà che alcuni interpreti trovavano nella pronuncia della fricativa postalveolare sorda napoletana, ovvero, per dirla in parole povere, di fronte al problema della esse impura alla napoletana, sbagliata o per eccesso di prudenza (dunque non pronunciata) o, all’opposto, per eccesso di liberalità (dunque pronunciata davanti a qualsiasi consonante: non solo, correttamente, sc-cuola o sc-pazio; ma anche, orribilmente, e trasformando il napoletano in una parlata tra l’abruzzese e il ciociaro, sc-tazione).

Francesco Durante, I napoletani, Neri Pozza 2011

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lunedì 27 febbraio 2012

Odi et amo: il pendolo napoletano

Intere generazioni napoletane hanno visto passare la storia alternando nella propria vita, anche a distanza di un giorno e perfino da un’ora all’altra, l’esaltazione narcisistica per l’eccezionale bellezza della città con la cosmica depressione per la dura realtà quotidiana, tanto da invocare la fuga da Napoli. Odio e amore, amore e odio: l’oscillazione del pendolo che scandisce un solo tempo, il tempo dell’immobilità.

Claudio Scamardella, La città deragliata, in Napoli siccome immobile – Aldo Masullo intervistato da Claudio Scamardella, Guida 2008

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lunedì 20 febbraio 2012

Comunicare l’immigrazione: una guida pratica

Alla Sapienza di Roma – Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale, è stata oggi presentata la guida pratica Comunicare l’immigrazione, promossa dal Ministero del Lavoro a uso degli operatori dell’informazione. Riportiamo di seguito il comunicato stampa dell’evento e i link per scaricare la guida:

giovedì 16 febbraio 2012

Servillo legge Napoli: Sovente e Borrelli alla ribalta

Da sempre Napoli è stata una città ricca di meraviglie; fin troppe, al punto che la natura «propose di dare questo paradiso ad habitare a diavoli», come scriveva nel 1539 Bernardino Daniello, commentatore di Dante. Ancora oggi, a distanza di mezzo millennio, Toni Servillo legge alcuni brani classici o icastici della cultura partenopea, accompagnando l’ascoltatore nel paradiso, nel purgatorio e nell’inferno di Napoli, attraverso una tradizione avvezza a trascurare come inesistenti i confini tra aldiquà e aldilà e a mettere in contatto i vivi con le anime dei morti, con i santi o, addirittura, “cu o Pateterno”.

lunedì 13 febbraio 2012

Napl style: l’atto d’amore per Napoli di Gransta'MSV


Napl style è il titolo del nuovo mixtape realizzato da Gransta'MSV, al secolo Marco Villa, rapper, disc jockey, produttore discografico e beatmaker di origine partenopea. In 19 tracce (più la bonus track Kore napulitan) distribuite per 45 minuti, l’artista ripercorre le proprie fonti napoletane di ispirazione, legate al mondo non solo della musica, ma anche della poesia, del teatro, del cinema e della sceneggiata.

sabato 11 febbraio 2012

Beppe Severgnini e gli italiani sul Corsera

Molte belle città hanno attraversato momenti difficili: ma Roma e Napoli sono riuscite a trasformare problemi normali (immondizia e neve) in pasticci clamorosi, fornendo sfondi gloriosi a polemiche imbarazzanti.

Beppe Severgnini, Come (è possibile) cambiare gli italiani?, Corriere della Sera dell’11 febbraio 2012 

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Diario napoletano. Da Bassolino a De Magistris: presentazione all’IISF

Notte bianca e risveglio altrettanto a Roma San Lorenzo

venerdì 10 febbraio 2012

Esame di napoletanità del prof. Colella: appello pomeridiano a piazza Trieste e Trento

«Sai cos'è ‘o munaciello e ‘a bella mbriana? Perché si dice “se so’ rotte ‘e giarretelle”? Quando ci furono le 4 giornate di Napoli? E le altre due repubbliche napoletane? Perché Via Toledo si è chiamata Via Roma per 150 anni? Perché la cioccolateria Gay Odin si chiama così?».

giovedì 9 febbraio 2012

L'esilio in Italia

Gli ultimi vent’anni sono stati caratterizzati da un ampio dibattito sui termini da adottare sia per definire la letteratura della migrazione (letteratura italofona, scrit­ture migranti, letteratura migrante, letteratura della migrazione, letteratura della diaspora, letteratura multiculturale, letteratura postcoloniale, ecc.), sia i soggetti che questa producono (scrittori immigrati, scrittori migranti e migranti scrittori, scrittori postmigranti, scrittori migranti di seconda generazione, scrittori della diaspora, scrittori postcoloniali, ecc.). Come sostiene Cristina Lombardi-Diop, «The fluctuation of terminology is not merely a taxonomic issue but serves to identify what kind of approach critics have adopted in discussing these texts» (Caterina Romeo, Esuli in Italia).

mercoledì 8 febbraio 2012

Voltare pagina

Dalle ultime pagine del saggio di Zagrebelsky sulla lingua, sperando di voltare pagina:

Negli anni appena trascorsa è stata condotta vittoriosamente una battaglia semantica contro la dittatura del «politicamente corretto», accusato di conservatorismo, ipocrisia e perbenismo. I tabù linguistici sono tutti caduti. Perfino la bestemmia è stata «sdoganata» (Lingua Nostrae Aetatis) perché qualunque parola deve essere «contestualizzata» (LNAe). I contesti sono infiniti. Così ogni parola è infinitamente giustificabile. Il degrado è pervasivo, e ha contagiato anche chi non l’ha inaugurato e anzi, all’inizio, l’ha deplorato. Così, ci si è assuefatti. Ma il risultato non è stato una liberazione, ma un nuovo conformismo, alla rovescia.

Gustavo Zagrebelsky, Sulla lingua del tempo presente, 2010

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martedì 7 febbraio 2012

Perrella, il Premio Napoli, il racconto coloniale e le catene invisibili


Rassegnando le dimissioni dalla presidenza del Premio Napoli, Silvio Perrella ha inviato una lettera alla comunità di lettori e di cittadini che negli anni hanno seguito la manifestazione. In un passaggio lo scrittore così si è espresso:

lunedì 6 febbraio 2012

Tu chiamale, se vuoi, come ti viene naturale


Provate a entrare in un bar di Roma e a chiedere un brasiliano. O, viceversa, un marocchino in un bar napoletano. Vi guarderanno, non capiranno, vi chiederanno di spiegarvi meglio. Eppure, in un caso o nell’altro, volete la stessa cosa: il caffè in vetro con l’abbondante schiuma di latte spruzzata di cacao in cima e una discreta dose di zucchero al fondo.

sabato 4 febbraio 2012

Diario napoletano. Da Bassolino a De Magistris: presentazione all’IISF

 

Lunedì prossimo, il 6 febbraio, alle ore 17.00 nella sede dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (Palazzo Serra di Cassano – via Monte di Dio 14 a Napoli) sarà presentato il libro di Gerardo Mazziotti Diario napoletano. Da Bassolino a De Magistris, edito da Tullio Pironti. La presentazione, a cura di Paolo Macry, Aldo Masullo, Gerardo Marotta e Raffaele Raimondi, sarà presieduta da Marco Demarco. Interverrà anche l’autore.

Notte bianca e risveglio altrettanto a Roma San Lorenzo

La neve a Roma San Lorenzo

giovedì 2 febbraio 2012

Benvenuti in Italia – La proiezione romana

Venerdì scorso, il 27 gennaio, il cinema Piccolo Apollo scoppiava per il pubblico accorso alla presentazione romana di Benvenuti in Italia, film documentario realizzato dall’Archivio delle memorie migranti e proiettato contemporaneamente anche a Milano, Verona, Venezia e Napoli. La scelta della Giornata della Memoria, per il lancio dell’opera, non è stata casuale: come espresso da Moni Ovadia, Alessandro Portelli e Alessandro Triulzi in un appello contro l’odio razziale, raccogliere e valorizzare le memorie migranti equivale a sottrarre i migranti stessi alla massa indistinta di vuoti dati numerici, così spesso diffusi nelle comunicazioni ufficiali.

mercoledì 1 febbraio 2012

Addio a Guida Merliani e ai suoi veri librai


La chiusura di Guida Merliani a Napoli è una notizia che provoca sconforto, soprattutto in chi in quella libreria ha fatto i primi incontri con testi amati, studiati, a volte anche solo sfogliati all’interno del negozio, nelle lunghe ore pomeridiane dell’adolescenza e della prima giovinezza. La chiusura di un luogo della cultura suscita sempre tristezza, si dirà, ma a volte il sentimento è più forte e giustificato.